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RICORDO DI VALENTINA ANNAU
di Giancarlo Majorino
Valentina è stata–“è”, verrebbe voglia di scrivere, tanto sento vicine la sua presenza, la sua delicatezza, le qualità indipendenti della sua scrittura- una persona indimenticabile. Ci siamo visti, lei Marco Enrica e io, diverse volte, per conferenze, letture, e belle fasi di sosta, di vacanza.... Di quanto s’è fatto insieme, mi limiterò a ricordare un rilevante convegno di poeti e filosofi, intitolato “Corpi di corpi” ad Arezzo, nel dicembre 1996, cui parteciparono Amodio, Caprioglio, Ingrao, Luperini, Pagliarani e altri, curato da Valentina e da me; un suo intervento, in una serie di giornate al Circolo Bertolt Brecht di Milano dedicato alle mie scritture nel marzo 2001, una ruota di invenzioni riflessive e di osservazioni commentanti, da parte sua; varie recensioni e presentazioni di qualità alta, in quel suo argomentare discreto ma penetrante, una sorta di modello critico; e poi altre, altre occasioni di fraterna discussione infinita.
Concluderò cercando di mettere a fuoco la sua duttilità, alimentata da un’apparente contraddizione tra preparazione culturale propria e desiderio inestinguibile di misurazione del mondo: un convincimento degno, praticato da pochi, denso di avvenire. Una duttilità naturale (parola qui utilizzabile senza virgolette) generante uno stile di pensiero e di vita.
Era un vero piacere avere a che fare con lei e non puramente sul piano delle scritture.
Milano, 15 ottobre 2008
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