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						[...] attraverso Hebecrevon, Lessay, Portbail, St Sauveur (sotto la pioggia, 
sempre); poi Edith disse che non ero gentile (perché non scrivevo, 
come Pierre, per lei, quelques poèmes); (e che non dovevamo partire); Micheline 
ci giudicò molto semplici; e Edith e Micheline, quando io dissi 
che non l'avevo 
tradita (mia moglie), vollero crederlo; 
                                                          (e qui cade opportuno ricordare 
quel: 
"se ti buttassi le braccia al collo ecc.", che venne poi); 
                                                                                poi si ballò 
tutti, anche 
Micha, nel salottino; attraverso Cerisy, Canisy, Coutances, Regneville; 
ma il 12 
luglio era chiuso il Louvre, martedì); 
                                                        e scrisse (sopra un foglio 
a quadretti): 
"pensavo che non posso guardarti in faccia"; e: "mi dispiace per te"; 
e ancora scrisse (mia moglie): "sto male"; 
                                                              e poi a Gap (H.A.), 
(due giorni più tadi), storditi ancora, quasi inerti; e pensare (dissi; 
che noi (quasi piangendo, dissi); (e volevo dire, ma quasi mi soffocava, 
davvero, il pianto; volevo dire: con un amore come questo, noi): 
un giorno (noi); (e nella piazza strepitava la banda; e la stanza era 
in una strana penombra); 
                                          (noi) dobbiamo morire. 
                                                                        [da Purgatorio dell'Inferno, 1964] 
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