Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

SUJATA BHATT, A Colour for Solitude, Manchester, Carcanet 2002, pp. 112, £ 12.95.

 

A Colour for Solitude è il titolo della sesta raccolta di poesie della poetessa indoinglese Sujata Bhatt. Il volume raccoglie testi poetici che si ispirano alle opere della pittrice tedesca Paula Modersohn- Becker, alle sculture dell’artista Clara Westhoff (scultrice tedesca moglie del poeta Rainer Maria Rilke), all’amicizia tra le due donne e al loro rapporto con Rilke stesso. Muovendosi nella vita artistica e privata della Becker la Bhatt rilegge poeticamente i suoi autoritratti, conferendo loro un significato intimo e personale per ridare vita e voce, attraverso le poesie, alla figura e all’opera dell’artista. Ciò che è interessante rilevare è il legame esistente tra un particolare ramo dell’arte, ovvero quello figurativo, contraddistinto da attività quali la pittura e la scultura e la creazione poetica. Sujata Bhatt riesce nelle sue poesie a creare un legame indissolubile tra le due sfere espressive, tra parola e creazione visuale, tra testo scritto e forma plastica, riportandole entrambe a una comune espressione di creatività umana. È come se la poetessa volesse restituire con le sue poesie e attraverso la forza della parola, qualcosa di plastico, di materialmente visibile, trasportando quindi il fare poesia da un ambito puramente letterario a uno figurativo in senso lato.

La pittrice Paula Modersohn Becker nacque a Dresda nel 1876 e fu una delle più avanzate artiste tedesche di quell’epoca. La sua popolarità si manifestò solamente dopo la morte, avvenuta precocemente all’età di 31 anni a causa di una embolia post-parto. La Becker fu una delle principali innovatrici dell’espressionismo e fu anche la prima artista tedesca ad aver assorbito le influenze del modernismo francese. L’artista però, ad un certo punto, si allontanò da tale tendenza e la sua arte si espresse in umili immagini rurali e contadine. Educata a Berlino, la Becker si trasferì poi nelle colonia artistica di Worpswede, località della Bassa Sassonia poco lontana da Brema, i cui pittori, che avevano per lo più studiato all’Accademia d’arte, predicavano un ritorno alla natura come antidoto contro gli orrori dell’industrializzazione urbana e si opponevano agli accademismi imperanti in quel tempo.

L’occasione in cui la Bhatt si avvicina alla Becker, descritta nell’introduzione al volume, è la prima visita della poetessa alla Kunsthalle di Brema, quando ancora non conosceva niente della pittrice, né l’importanza dell’opera, né i dettagli della sua vicenda biografica. Ne conosceva solo il nome attraverso la poesia di Rilke, Requiem für eine Freundin, scritta in occasione della morte di lei. La Bhatt infatti, in precedenza, aveva già letto le poesie di Rilke, i suoi diari e lettere ed era venuta pertanto a conoscenza sia della figura della Becker, sia di quella della Westhoff, scrivendo già nel 1979 una poesia ispirata proprio dalla figura della Westhoff stessa. Una volta tornata negli Stati Uniti la Bhatt scrive la sua prima poesia Was it the Blue Irises?, inizialmente pubblicata in Brunizem, e ispirata appunto dalle emozioni che un dipinto della Becker aveva provocato in lei. Nel 1994 la Bhatt compone una seconda poesia dedicata alla  Modersohn Becker, dal titolo Self-Portrait on My Fifth Wedding Anniversary, inizialmente contenuta in The Stinking Rose e ispirata da un autoritratto della pittrice durante la sua gravidanza dal titolo Self- Portrait on Her Sixth Wedding Anniversary conservato al museo di Boettcherstrasse di Brema: «How would I look / if I were pregnant? / Like this? My nipples, still so pale / would also turn to amber».  La fisicità e la carnalità emergono come caratteristiche importanti di entrambi i tipi d’arte, sia quella figurativa della Becker sia quella poetica della Bhatt. Quella della Bhatt è una fisicità sensuale e passionale, quasi a rivendicare e a sancire la sacralità del corpo come segno della sua materialità e mezzo attraverso cui si mostra e si pone verso il mondo circostante. La fisicità della pittrice invece ha come intento l’attribuzione di valori più profondi al nudo femminile e si accomuna con la lotta contro l’invisibilità trasportata appunto alla donna artista incompresa dalla società che la circonda. Il fatto che la Bhatt si rispecchi nelle opere della Becker, che ne condivida i significati e che li trasformi in parola nelle sue poesie, rappresenta un’ulteriore rivendicazione del ruolo e della figura femminile, che acquistano valore più profondo dal superamento dei confini tra le forme d’arte.

La Bhatt si sente più vicina alla Becker anche per il fatto di trovarsi a vivere negli stessi luoghi, come Brema, un tempo frequentati e familiari alla pittrice e ora appartenenti alla vita della poetessa. La Bhatt inoltre ha avuto modo di conoscere persone direttamente legate alla Becker e ciò, unito alle sue frequenti visite a Worpswede, alla sua conoscenza ora diretta del paesaggio della Germania, del clima, della lingua e della musica tedesca hanno sicuramente influenzato la sua percezione delle opere della Becker e hanno preparato  l terreno per le sue poesie. Nel momento in cui la Bhatt si trova a vivere nella realtà tedesca, anche la lingua tedesca acquista un significato nuovo, diventa per lei piano piano familiare, vista anche attraverso la figura della figlia, che recita a memoria le poesie di Rilke. Allo stesso tempo il punto di vista della poetessa rimane quello di una outsider, di un’apolide che osserva e interpreta l’arte occidentale con occhi di chi occidentale non è. Attraverso la Becker, la Bhatt cerca quindi di entrare in un mondo a lei alieno, di capirlo, assorbirlo e farlo proprio; contemporaneamente, attraverso quel mondo a lei alieno, ma di cui si trova a fare parte, la Bhatt cerca di capire la Becker, come artista ma soprattutto come donna.

L’aspetto nostalgico dell’amore tra Paula Becker e Rainer Maria Rilke, la loro incapacità di dimenticarsi e di lasciarsi andare l’uno dall’altro, è paragonabile al  sentimento di nostalgia che chi, apolide come la Bhatt, sente verso il suo paese di origine. L’India infatti è una presenza costante nell’opera della poetessa, come anche in quella di altre poetesse indiane emigrate in Europa o negli Stati Uniti, una patria amata e vissuta come un legame indissolubile, ma abbandonata. «Of course I know / Your eyes are blue – / So blue that I almost married you – / So blue, so heroic, / It still hurts / To stare you down».

La raccolta, così come la maggior parte delle poesie della Bhatt, è caratterizzata da uno stile fluido, leggero, ricco di ripetizioni, assonanze, rime: «she has a cat’s face, / almost – a cat’s eyes – bluish grey / Siamese grey, slate grey, steel grey – ». Ci sono profumi resi forti e intensi di fiori, di frutti, ci sono colori accesi e lussureggianti. Tutto ciò crea un’atmosfera intima, sensuale, resa più viva dalla brillantezza dei colori e dei profumi, che fungono anche da strumento per sondare gli angoli bui della personalità della Becker, il suo io più intimo e profondo non privo di tensioni e irrequietezza.

 

(Francesca Zanisi)


¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398