Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

RODOLFO ZUCCO, Bubuluz, Milano, edizioni del verri, 2017, pp. 95, € 12,00.

Rodolfo Zucco organizza le poesie di Bubuluz, sua raccolta d’esordio, attra­verso una ratio centonaria: il «ritaglio», il frammento, la citazione vengono assem­blati e ibridati ai versi dell’autore, talvolta in forma di «pastiche o fragment», deline­ando un «esercizio di scrittura secondo la tecnica che il Genette di Palimpsestes chiama versification» – come indicava già Zucco in occasione della prima uscita in rivista di alcuni testi. L’oggetto poetico prodotto assume una dimensione estre­mamente plastica: le scritture e riscritture di Bubuluz risemantizzano, edificano un senso nuovo rispetto a quello assunto dall’ipotesto; la dinamica è resa esplicita nella poesia Busto, efficace mise en ab­yme del gesto: «Privo di corpo, di am­biente, di legami / con un tempo e uno spazio definiti / il volto diventa una ma­schera / atemporale – e // la modella ri­dente / del busto originario / è ormai solo il ricordo / in cui si solidifica una forma».

La raccolta è divisa in due parti, Di­strazioni, restituzioni e Distrazioni prime e ultime, le quali dispongono le poesie rispettivamente nelle sezioni Dove erava­mo prima, Umwälzung, Roland, Schulz e Undici, Maniera nera. I «ritagli» si configu­rano come variazioni, lacerti di conversa­zioni, messaggi e corrispondenze privati, polittici che declinano uno stesso tema, esercizi di stile. Il minimo comune divisore di un materiale così eterogeneo si trova nella frammentazione della forma: l’uso di discorsi diretti, parentetiche, caratteri corsivi, puntini di sospensione (spesso a inizio o fine componimento), ellissi e strofe sfrangiate, ostenta una frattura interna al testo, palesandolo come oggetto scom­ponibile. È l’emersione di queste crepe a suggerire due caratteri propri delle poesie di Bubuluz: l’inibizione del dialogo tra gli individui, che confina al monologo le voci di soggetti sconosciuti che non ricevono risposta dal ‘tu’ o dal ‘voi’ ai quali si ri­volgono; e la negazione di un’individualità monolitica, di una definizione identitaria, lasciando piuttosto il lettore assistere alla scomposizione del soggetto, che diluisce nelle parole degli altri sé stesso («E spii, spii come parlano / gli altri esseri umani»), confondendosi dentro a un ‘noi’, renden­do impraticabile la ricostruzione esatta di una biografia. La variazione viene as­sunta anche nel verso, che si fa inclusi­vo, oscillando dal monosillabo incipitario alle parole isolate, passando per i versi della tradizione italiana fino ad arrivare a endecasillabi a cavallo tra due strofe e a versi-frase di 15 sillabe. Si profila un’atten­zione formale annunciata talvolta dal testo stesso, una funzione mimetica che porta, per esempio, al seguirsi scalare di deca­sillabo, novenario e ottonario dove i versi recitano «costruita dentro una salita – / con una trama che saliva / e un finale che scendeva», e all’isometria dichiarata, con la ripetizione del settenario: «ripetute se­condo / un unico modello». Esercizi come questo corroborano un’istanza di stra­niamento che struttura l’intera raccolta: in molti casi, il collage dà per risultato un accostamento di scritture apparentemen­te irrelate, anacronistiche, cortocircuitate; la sottrazione di un’identità riconoscibile e unitaria («Mi posi davanti / allo specchio per annodarmi la cravatta, / ma la sua su­perficie, / come uno specchio concavo, / nascondeva al suo interno la mia imma­gine») destabilizza e consente al verso un’assertività non vincolata; il pastiche lin­guistico affianca lingue straniere, dialettali e forme arcaiche all’italiano standard, ma anche lacerti di conversazioni private tra sconosciuti possono darsi come linguag­gio estraneo («Senza capire / una parola di quel linguaggio straniero, / ascoltavamo con rispetto quella / conversazione ceri­moniosa, piena / di sorrisi, di strizzatine / d’occhio, di affettuosi e delicati / colpetti sulle spalle»); sono molte, infine, le poesie di carattere patentemente manieristico, enciclopedico e saggistico (si veda il te­sto Domare, che versifica i significati del lemma così come verrebbero indicati da un dizionario; o il testo eponimo, Bubuluz, breve cronaca quotidiana: «Sul prato / di prima Bubuluz ottiene / grandi successi: acchiappa / rapidamente, uno / dopo l’al­tro, tre grossi topi / di campagna»). Tutto ciò è tanto più straniante se si conside­ra l’attrito tra queste poesie e quei versi eminentemente lirici, intimistici, nei quali emerge fugacemente, dal caleidoscopio di voci, la prima persona dell’autore («Ero seduto dove era stato spesso / papà e fumare mi sembrava / la cosa giusta da fare / secondo un senso delle cose / che aveva cominciato a insinuarsi in me»). Le poesie di Bubuluz sono state scritte tra l’estate del 2013 e la primavera del 2015. La nota dell’autore, in fondo al volume, in­dica alcuni antecedenti di questa forma in Toti Scialoja, Elio Pagliarani, Jolanda Insa­na, ai quali aggiungerei certi ready made linguistici di Valerio Magrelli. Zucco non fornisce al lettore alcuna indicazione circa le fonti dei suoi fragments, nessun ausi­lio per districarsi tra le sue costruzioni; e, d’altra parte, sarebbe superfluo farlo: «Do­vrei spiegarLe / le circostanze, ma forse / guasterebbe l’effetto, non Le pare?».

 

(Francesca Santucci)


¬ top of page


Iniziative
21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

11 settembre 2023
Recensibili 2023

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

19 settembre 2022
Poeti di "Semicerchio" presentano l'antologia ANIMALIA

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

27 agosto 2021
Recensibili 2021

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

16 aprile 2021
Filologia della canzone: presentazione di "Like a Rolling Stone" di M.G. Mossa

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

28 dicembre 2020
Bandi per collaborazione con Semicerchio e Centro I Deug-Su

20 novembre 2020
Pietro Tripodo Traduttore: presentazione online di Semicerchio 62

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

28 maggio 2020
Seminario di Andrea Sirotti sulla nuova Dickinson

22 maggio 2020
Seminario di Antonella Francini su AMY HEMPEL e LAUREN GROFF

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

28 aprile 2020
Progetto di Riscrittura creativa della lirica trobadorica

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398