Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

LUCIANO CECCHINEL, In silenzioso affiorare, prefazione di Silvio Ramat, acquerelli di Danila Casagrande, Cornuda (TV), TIf (Tipoteca Italiana fondazione), 2015, pp. 80, € 20,00

È un tracciato d’amore e di dolore l’ultima 
raccolta di poesie di Luciano Cecchinel. Un canzoniere dal tono affettivo-familiare risalente alla più alta tradizione letteraria, che da Petrarca e Leopardi arriva sino alla linea anti-novecentesca di Saba, rinnovandola, con accenti di originalità propria e dagli effetti stranianti. Liriche riunite sotto il segno della muliebrità, come designa la dedica a Danila, la moglie, a Silvia e Chiara, le figlie. Liriche stampate a mano, con caratteri mobili, dai maestri artigiani delle grafiche Antiga, che si trovano sui primi declivi delle Prealpi, contigui al paesaggio dove vive il poeta. L’elegante veste editoriale è impreziosita dalle riproduzioni di cinque acquerelli di Danila, illustratrice di libri per l’infanzia, che dialogano con i versi, avvolgendoli in atmosfere notturne o invernali, segnate soprattutto dalla presenza della neve. La cura editoriale rinvia al labor limae di un poeta faber quale è Cecchinel, ovvero poeta d’antancome si autodefinisce, ma anche alla delicata materia trattata in questa raccolta, che rappresenta una novità rispetto ai libri precedenti. Non è più infatti, come nel Tràgol jért (1998), il dar voce alla comunità dimenticata e dispersa di Revine-Lago, luogo natío del poeta; non è più, come in Lungo la traccia (2005), la memoria dell’emigrazione lontana, in Ohio, di tutta una generazione e di un’intricata vicenda familiare; né, come in Perché ancora (2005) e ne Le voci di Bardiaga (2008), il ricordo delle vittime della Resistenza della vallata delle Prealpi con tutti i suoi risvolti, e a cui parteciparono anche i genitori del poeta; e non è più, come in Sanjut de stran (2011), la registrazione delle ferite subite dalla natura e «il rifugiarsi tra i suoi detriti e le sue memorie» (C. Segre); qui, In silenzioso affioraresono gli anfratti più intimi dell’amore e del dolore che Cecchinel apre ai lettori, scavando nei luoghi più cristallini e più cupi dell’esistenza. La raccolta è costituita da trentotto componimenti, di cui quattro in dialetto e i rimanenti in lingua, in versi sciolti, generalmente in metrica o dispari o pari. Essa è priva di note, altra novità assoluta rispetto al modus operandi di Cecchinel, i cui libri sono sempre corredati da un importante apparato esplicativo su termini specifici del dialetto e sui tempi ed occasioni di composizione. Qui, forse per un delicato pudore, il poeta ha scelto di non affiancare ai testi alcuna nota, anche se in uno scritto inedito, dal titolo Laboriosa ricostruzione a distanza, egli cerca di dipanare il filo dei momenti in cui i versi si sono sedimentati. I titoli sono costituiti dalla ripresa di un intero verso o di un emistichio del componimento in cui sono contenuti, come nella tradizione della poesia medievale, ma con una cifra sempre originale. All’interno della raccolta si possono distinguere tre tempi degli affetti, che s’intersecano tra di loro: quello dell’amore, quello dell’irrompere negli equilibri familiari di ciò che il poeta chiama «sconquasso», quello del tentativo di elevare a dolore universale un dolore privato. Il primo tempo è scandito dall’epifania idillico-onirica dell’innamoramento, in cui i momenti vissuti si trasformano in «eterni istanti», in «parvenze di echi e albe», in «scie evanescenti di luci e profumi», attraversati dalle «foreste delle stelle», come in una sorta di «firmamento capovolto». L’amata si manifesta al poeta tramite un sentimento panico e un procedimento sinestetico in cui tutti i sensi sono chiamati in causa: «foglie / che bisbigliano nel buio», «stelle / che si confondono in oscuro», «profumo di rose / nelle loro corolle ancora chiuse», «tepore ubriaco». I segnali sono appena percettibili, con il ricorso ad una serie di aggettivi che indicano un’apparizione in punta di piedi: «sorrisi tenui», «sentieri diafani», «stelle pallide», «energia debole», «luminoso effluvio in sogno», «baluginare di risveglio», «luce lieve», «tenui profumi», «nenie lontane». Nella seconda strofa del componimento Come il respiro di un profumo, l’amata irrompe dall’oscurità: «E fosti / sbrecciando le muraglie del buio, / ammutolendo gli urli / remoti delle notti. / Perché ancora l’ora più oscura / si facesse casa». A livello sonoro l’allitterazione della s e della r contribuiscono a rafforzare questo effetto dirompente, mentre l’utilizzo dell’imperfetto nella prima strofa di Canzone predestinata«Io cercavo, io attendevo / io sentivo e non sapevo», «io varcavo il folto delle nebbie», contribuisce a trasportare il lettore in un’atmosfera di attesa dell’‘evento’. L’incontro lascia spazio ad una sensualità appena suggerita nella terza strofa, seguita dai puntini di sospensione, a cui fa sovente ricorso Cecchinel: «Solo un po’ più avanti / per lieve trèmito di rovo / sottrassi i tuoi fiori di brina / alle ustioni implacabili del giorno. / E mesta tenerezza sfinì / silenzie ore.»… Ma in Lungo anni come giorni la sensualità si fa più esplicita: «covo è la tua mano, / la tua bocca / guscio di tepore. // Specchio / l’acqua dei tuoi sguardi, / miriadi di dita / i tuoi petali, il tuo scuro / profumo di fieni.» A questo primo tempo appartengono i componimenti in dialetto: tre della raccolta Al tragol jért - me insuni sdefadi (I miei sogni disfatti), Al di de festa (Il giorno di festa) e Moros spauridi (Amorosi spauriti) –, uno comparso solo in rivista, Fa lac de luna (Come laghi di luna). A livello formale il primo testo è costituito da tre quartine con rime ed assonanze (ti : ti, sdefadi : parfumadiguaz : jàz, ardènt : vènt; fardèl : ziel, calicàntus : sàntus); il secondo, sempre di tre quartine, è costruito su un gioco ad incastro con le parole luna, paura, puracuna in fine di verso, secondo uno schema ABBA, BAAB, ABBA, e testimoniadell’attenzione costante di Cecchinel amantenere un equilibrio tra la sfera semantica e quella fonica. Il secondo tempo della raccolta si apre con il componimento In essere come acqua e luce e annuncia la tragedia familiare, ovvero la malattia e la morte di Silvia, la primogenita: «Ma di più allora / l’uno dell’altro avemmo cura: / come lungo una strada per cui era impossibile perdersi / ovunque andai, portai il tuo male, / ovunque andasti, portasti il mio.» E in Segnati e incelabili il poeta, con il ricorso al procedimento analogico che lo contraddistingue, si mette a nudo, senza condizioni: «Bestie esotiche senza la tana / squassata per preferenza / o per oltraggio del cielo. / Come ostesi in una gabbia di disgrazia». Qui ritroviamo la probabile reminiscenza del verso foscoliano «l’Angel di morte per le imbelli chiome / squassa ed ostende coronata testa» dell’ode A Bonaparte liberatore, a cui Cecchinel attinge a livello lessicale, anche per rivelare le esperienze di metafonia e di terapia di gruppo a cui si sottopose con la moglie Danila: «Ma in cerchia comune / senza senso di ostensione, / maledetti e belli di sventura, / avvinti dai torti della sorte.» E il poeta in Grazie ma ancora più perdono afferma: «Perché un figlio che muore / ti dà la grazia / di non aver paura di morire, / anzi, poiché sei morta / piena di piaghe, / di non aver paura / di morire nel male.» Nel sonetto in endecasillabi sciolti E siamodefinito da Ramat «quasi un capolavoro», è posto in exergum l’unico accenno, discreto, ad uno dei gesti quotidiani di Silvia: «sul lago a cui spesso andava la figlia perduta», quello stesso lago in cui Zanzotto lavede «glissare» nelle due liriche a lei dedicate nella raccolta Conglomerati (2009). Coloro che, costretti, restano, vagano remoti «fra esausti salici e spirati pioppi / e inanimate stelle e nubi […]», continua Cecchinel. Nel terzo tempo di In silenzioso affiorare Chiara è eletta a «segno totale, definitivo», depositaria di schegge di vita con cui si tenta di ricomporre un pieno nel vuoto: «E sei tu entro l’affanno / di ogni immagine / che se ne va di lei, / tu a farci tirare avanti, / anche per il peso del vuoto che porti» (Tu di fronte a una fulminea lunga strada). Il poeta lascia aperta la possibilità di un nuovo incontro, ma ad una condizione: «Perché un giorno / se per le loro distanze / di accesi incerti silenzi / sapremo andare ci sarà forse / dato rivederci». E la raccolta si chiude, in un andamento circolare, con un appello alle parole, che da «residue», in apertura, diventano «coaguli», a significare un’incrollabile fides nella poesia: «segni che foste / inarrestabili come luce e buio, / ancora mi avvolgo / nel vostro oscuro chiarore». Come nell’acquerello posto in antiportaquesta nuova raccolta di Cecchinel innalza ad un livello più alto ancora lo sciame di luci, che dall’oscurità si espande «su tra le foreste delle stelle».

(Laura Toppan)

¬ top of page


Iniziative
21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

11 settembre 2023
Recensibili 2023

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

19 settembre 2022
Poeti di "Semicerchio" presentano l'antologia ANIMALIA

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

27 agosto 2021
Recensibili 2021

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

16 aprile 2021
Filologia della canzone: presentazione di "Like a Rolling Stone" di M.G. Mossa

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

28 dicembre 2020
Bandi per collaborazione con Semicerchio e Centro I Deug-Su

20 novembre 2020
Pietro Tripodo Traduttore: presentazione online di Semicerchio 62

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

28 maggio 2020
Seminario di Andrea Sirotti sulla nuova Dickinson

22 maggio 2020
Seminario di Antonella Francini su AMY HEMPEL e LAUREN GROFF

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

28 aprile 2020
Progetto di Riscrittura creativa della lirica trobadorica

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398