Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

MICHELE SOVENTE, Bradisismo, Milano, Garzanti 2008, pp. 247, € 19,00.
 
«Precari i platani, gli olmi, i salici piangenti, i pini». E altrettanto «precari i gesti [...] Precarie le facce e le case. / La precarietà è soprattutto una condizione dell’anima oltreché del corpo». Per chi vive su una terra che non sta ferma la precarietà è una condizione geologica e ontologica. La terra di Michele Sovente – sulfurea, inquieta, ancestrale a dispetto dei tempi – ha non poca parte nella chiarezza con cui egli avverte l’inarginabile forza della precarietà. Bradisismo, che è libro di qualità riflessiva, ha tra i suoi fulcri proprio la percezione e la rielaborazione intellettuale dell’instabilità: «salgono scendono ruotano / frammenti ocra e antracite». Il paesaggio è topica allegoria di una condizione personale, sì da giustificare l’analogia tra superfici diverse ma similmente oscillanti: «Il sismografo va / registrando ogni / sussulto della mia / crosta cerebrale». La percezione di sé appare quanto di più effimero si possa concepire – o liricamente rievocare, risalendo fino a Omero e Mimnermo –: «mi vedo come una foglia / che nel vento si logora»; «io nelle ombre mi perdo». Tornano, in Bradisismo, immagini e temi già da Sovente attraversati: le ombre – «Io e l’ombra. Io ombra» – che abitavano Per specula aenigmatis (1990), e l’«imperfetto equilibrio» di affetti e sostanze sotteso a Carbones (2002). È una poesia ancorata alla natale terra flegrea. I quattro fiumi dell’autoriconoscimento ungarettiano, diventano quattro laghi che, mantenendo qualità amniotica e stratificazione storica, segnano la mappa di una geografia esistenziale esatta e tersa: «Io nell’Averno mi perdo / nel Miseno mi scopro / al Lucrino chiedo quiete / nel Fusaro cerco la luce». Il valore paradigmatico di questa terra genera suggestioni immaginative di grande forza poetica e una pervasiva coscienza della caducità e dell’incertezza. La terra flegrea è palpitante, abitata da larve. La luce è affranta, le ossa tremanti. L’io messo a fuoco nel trittico centrale di Autoritratti è un «io sghembo io sdrucito io distratto»; si muove tra rottami e ha molti vuoti di memoria. Nella scelta di una dimensione personale consapevolmente dimessa, il soggetto poetico si muove nell’indeterminatezza, archivia l’effimero, sa di non potersi aggrappare a verità. La vita percorre tracce minime, il significato delle cose sfugge, il senso «occhieggia tra i vuoti, va / alla cieca, s’incista / nell’incongruo». Nulla permane immutato, le statue sono «smangiate dal vento», le impronte ingoiate dall’acqua. Gli elementi si avvicendano nella trasparenza, vengono gli uni dagli altri – «il sale / viene dal mare / il mare / viene dal tempo / il tempo / viene dall’acqua» – in una catena presocratica che ha come primo anello il «niente». Le sezioni in cui è articolato Bradisismo insistono, fin dai titoli, su costituenti basilari come sale, approdo, contrapposte rive, nave, acqua. La dimensione prioritaria pare quella equorea, del viaggio per mare – la nave dei pensieri –, che è tuttavia, in senso letterale e metaforico, un viaggio senza scampo né approdo. Il mare fa scaturire d’improvviso i ricordi d’infanzia e fa vedere «il mondo in un modo diverso», come racconta una prosa di folgorante bellezza, Vicino al mare...; ma è anche l’orizzonte tragico che apre lo sguardo a riflessioni sociali e politiche. È l’orizzonte in cui i «biechi traghettatori» prezzolati, gli «orribili caronti» che sono «pura emanazione di una cosmica strategia di morte» affogano gli «stranieri stremati», si liberano dell’umana zavorra consegnandola «alla fame sopraffina dei pesci». E nel mare resta la scia bianchissima di «un clandestino dolore». Il poeta sa di pronunciare frasi «sfatte» e di inciampare «in rottami quotidiani». Pur determinato a resistere, è in bilico come tutte le cose, è «al limite di crateriche / fenditure» da cui la sua voce si leva «malcerta»; sta «al confine» e non vede l’orizzonte. Finanche le parole che mastica possono avvolgerlo «come un ragno», trasformarsi in cupi «ragnipensieri», e tuttavia alle parole ricorre, a una lingua poetica che è, anzi, sostanza stratificata e terragna. Tre sono, da anni, le lingue in cui scrive Michele Sovente: l’italiano, il latino, il dialetto della natale Cappella. Non è una terna di per sé salvifica, ma è certo ampliamento delle possibilità semantiche e degli echi fonetici, testimonianza sul bianco della carta di una storia linguistica, ed è davvero una triplice scrittura, soprattutto là dove le tre lingue compaiono all’interno di un medesimo testo (Bianco e Quasi nebula). Non semplice traduzione, ma scrittura autonoma in lingue che si presuppongono e che meglio tentano di resistere, così sedimentate e variamente attinte nelle loro più ampie e vibranti sfumature di toni, alla mancanza di pietas dell’erosione onnivora.
 
(Cecilia Bello Minciacchi)

¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398