« indietro TESTO A FRONTE, Semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria, diretto da Franco Buffoni, Allen Mandelbaum, Emilio Mattioli, n. 32, I semestre 2005, Milano, Marcos y Marcos, pp. 244, €13,20.
Emilio Mattioli apre il volume con uno scritto Sulla funzione della traduzione letteraria ricordando alcuni momenti fondamentali del dibattito sul rapporto fra traduzione e creazione di cui la rivista di Buffoni si è fatta portavoce dal 1989 ad oggi. Seguono due interventi su traduzione e interculturalità. Nel primo, M. Longobardi offre esempi di lingue metasemantiche, immaginarie, nella traduzione dei loro autori (Gnòsi delle Fanfole di Fosco Maraini, il persiano fasullo di un racconto di Landolfi e tutti i dialetti e le lingue inventate dal filologo Tolkien per Il Signore degli anelli); di traduzioni metamorfiche (Nuove stanze di Montale tradotta, come è noto, da una lingua all’altra per tornare infine a un ‘originale’ mutato) e i risultati di un interessante esperimento, fatto in ambito scolastico, di traduzione omofonica, basata sull’evidenza dei suoni, per cui alunni di terza media hanno prodotto traduzioni basandosi sull’auscultazione di un testo presentato come un antico manoscritto in un idioma sconosciuto, che una loro compagna albanese ha infine riconosciuto come la fiaba di Pollicino nella sua lingua. Nel secondo, G. Rovagnati tratta della «Migranteliteratur», ovvero degli autori di madre lingua non tedesca che vivono in Germania e scrivono nella lingua ospitante. Un lungo saggio di A. Bertoldo esamina le trasposizioni italiane di À Rebours di Huysmans mettendo a confronto le scelte dei traduttori col testo originale. F. Buffoni rende omaggio a tre importanti personalità della cultura italiana recentemente scomparse: a Giovanni Raboni, di cui pubblica una lettera, un testo e una riflessione traduttologica su Proust; a Agostino Lombardo, ripubblicando alcune sue pagine su Amleto e la traduzione del noto monologo dell’Atto III; a Mario Luzi, ricordandolo come traduttore, oltre che poeta, con la sua resa di una suite che Jorge Guillén inventò su una pagina di Bilenchi e con un articolo sulla sua poetica firmato da Buffoni stesso e da G. Donati. Ed inoltre: testi di Alfred Tennyson e di Arthur Hugh Clough; la traduzione inedita della riscrittura del 1920 di Franz Werfel del prologo delle Troiane di Euripide; e il consueto quaderno di traduzioni con testi, fra gli altri, di Pope, Blake e Rossetti.
[A.F.]
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