Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

ULRIKE DRAESNER, kugelblitz, Luchterhand Literaturverlag, München 2005, pp. 94, €8,00. 
 
 
 
 Se è possibile individuare un tratto comune nella produzione lirica di una generazione particolarmente produttiva come quella degli autori di lingua tedesca nati negli anni a cavallo tra i Cinquanta e i Sessanta, converrà identificarlo nell’intersezione di poesia e saggio, che è non solo praticata sul piano estrinseco delle consuetudini di scrittura (nel senso cioè che molti di loro alternano un genere all’altro in rapporto alle esigenze espressive del momento), bensì risponde a ragioni di poetica profonde e sostanziali. Ulrike Draesner, e con lei Durs Grünbein, Dirk von Petersdorff, Kerstin Hensel (per non fare che alcuni dei nomi possibili), è cioè da un lato autrice dalla elevatissima cifra stilistica di saggi su vari argomenti di teoria e critica della letteratura, nei quali l’attitudine analitica alla descrizione distaccata dell’oggetto è sempre ricondotta a un interesse ermeneutico eminentemente soggettivo, teso a rendere ben evidente il vincolo tra la scelta di quell’oggetto e le motivazioni individuali di chi scrive; dall’altro le sue poesie sono pervase da una conduzione ragionativa lucida e lineare, che trascende in ogni momento i moventi esclusivamente personali e aspira a costruire una tessitura interpretativa valida anche sul piano intersoggettivo. Questa disposizione dialettica e discorsiva si innesta su un’interrogazione radicale circa la necessità di ridefinire le condizioni di esistenza del medium poetico a fronte delle trasformazioni di ordine appunto media le intervenute nell’ambito dei rapporti di comunicazione interpersonale. Interrogazione che Draesner articola ponendo a oggetto specifico del linguaggio di poesia il quadro delle condizioni pragmatiche, e specificamente sensoriali, in cui questo stesso linguaggio si sviluppa. Il contesto vocale nel quale l’enunciazione lirica prende forma non è più investito di una funzione unicamente strumentale, ma viene associato al livello vero e proprio delle intenzioni argomentative [Draesner illustra questo passaggio servendosi di un’ardita paronomasia che fa coincidere la «Stimme» (voce) di una poesia con la sua «Stimmigkeit» (coerenza)], configurando nel complesso una ‘poetica biologica’ che presenta molti punti di contatto con le posizioni di Gottfried Benn. La poesia di Draesner parla incessantemente del corpo come forma elettiva dell’intero spettro delle esperienze individuali, ma insieme si fa essa stessa corpo, costituendosi – mediante il gioco delle libere associazioni foniche e visuali che il lettore è chiamato a compiere nell’atto della lettura – come organismo sovrabbondante e autoformativo, dotato di una inesauribile vitalità autonoma che ne ridefinisce incessantemente il profilo in modo analogo al ritmo di produzione e distruzione che sostanzia l’esistenza dei corpi.
kugelblitz è la terza raccolta di Draesner, dopo gedächtnisschleifen, del 1995, e für die nacht geheuerte zellen, del 2001 (ma questi dieci anni di attività hanno portato anche tre romanzi e due collezioni di racconti). I motivi legati alla sfera del paesaggio urbano e della tecnologia, dominanti negli altri segmenti della sua produzione, vengono riassorbiti in una prospettiva ancora più ampia, volta alla definizione di una sintassi generale delle relazioni affettive. Sintassi allusiva e di scontinua, segnata dal ritmo contratto di notazioni staccate e tuttavia collegate dalla continuità immaginativa che si stabilisce anche tra campi eterogenei della percezione sensibile in forza della tensione ermeneutica che sorregge l’intelligenza poetica dell’autrice. La rete delle corrispondenze figurali tra la realtà e la vita interiore del soggetto è costantemente alimentata dalla capacità di propagazione attribuita alle singole immagini, le quali, mai trattenute entro contorni definiti, si disseminano lungo l’intera estensione del testo, riproducendo – nella sequenza alternata di espansione e contrazione – l’andamento irregolare e analogico dell’immaginazione individuale. Così il volo di uno stormo di uccelli viene prima decifrato mimeticamente sullo sfondo del paesaggio invernale nel quale l’occhio lo ha visto stagliarsi nitidamente, poi dematerializzato tramite il riferimento alla situazione sentimentale di una coppia di amanti, poi ancora, con una svolta improvvisa, del tutto demetaforizzato mediante la riduzione del suo potenziale evocativo alla linea geometrica delle lettere dell’alfabeto che la formazione ordinata degli uccelli parrebbe comporre (prima una ‘v’, poi una ‘z’, poi ancora una ‘w’). Proprio l’essenzialità di questa riproduzione puramente segnica, peraltro, finisce per dissolvere ogni residuo di figuratività dell’immagine poetica, riabilitandola, ma in una forma potenziata, all’espressione del mondo affettivo del parlante: «er sei sagtest du ein / spätes alpha bet das uns / gemeint» («era quello, dice vi, un / tardo alfabeto / che intendeva noi»).
 L’accumulo delle denotazioni percettive non ha sempre l’effetto di schiarire il campo visivo del soggetto, liberandolo da tutte le frange accessorie, ma finisce anche – e si tratta di uno sviluppo anch’esso parallelo ad esiti analoghi nel panorama della poesia contemporanea di lingua tedesca, a cominciare da Barbara Köhler per intensificare a tal punto la facoltà connotativa sottesa all’atto dell’espressione poetica da privare paradossalmente questo stesso atto di un oggetto concretamente individuabile. La torsione linguistica che accompagna questi momenti di eccezionale concentrazione immaginativa finisce per assumere a oggetto preferenziale del discorso lirico la mera presenza dei soggetti coinvolti nel circuito dell’enunciazione linguistica: «er ihrer sich wo doch / sie sich seinerseits wo er» («lui si il suo lì dove pure / lei si a sua volta dove lui»). La reificazione delle relazioni discorsive, sempre sul punto di ricadere nello stato di neutralità proprio del silenzio, conduce in realtà all’intendimento della natura sonora e vocale della parola poetica e sposta l’attenzione del lettore dalla verifica del contenuto all’apprezzamento indisturbato della forma.
 
 Maurizio Pirro

¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398