Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

UNA STRANA GIOIA DI TRADURRE

di André Ughetto

 

Vorrei esporre la lezione che ho tratto dal lavoro di Jaccottet per Le mura di Pistoia. Possiedo un insieme di note in cui Jaccottet ne commenta le difficoltà. Le riassumerò soltanto, precisando che il loro ricordo ha sempre guidato il mio lavoro ulteriore di traduttore. In questa bella esperienza ho vissuto un po’ come ‘discepolo’, davanti a Jaccottet ‘maestro’.

Nell’esercizio della traduzione lavorare in coppia è stato e rimane per me una frequente e soddisfacente attività. Ho cominciato così, quando leggevo Petrarca, nella casa paterna di L’Isle-sur-la-Sorgue, con Christian Guilleau, editore del «Lamparo» (rivista e libri); questo amico, oggi e troppo presto sparito, è stato con me il traduttore di una prima antologia del Canzoniere che sarà poi ripresa dalle edizioni La Différence (Parigi) e più tardi aumentata per una publicazione del Bois d’Orion editore (Isle-sur-la-Sorgue 2002).

Darò qualche esempio delle osservazioni di Jaccottet portatrici di soluzione e d’insegnamento per me. In Prosa nenciale per Eva, qual è il significato esatto di «Alza la gonna / la lavandaia sul fiume…»? Sarebbe la sua gonna (in francese: retrousse sa jupe) o quella che sta lavando, piegata «sulla pietra reclina nell’acqua»? Posto davanti all’alternativa, avrei tentato di mantenere le due possibilità, traducendo La lavandière / relève sur la rivière la jupe... Per Il canto di un passero, il consiglio maggiore di Jaccottet era stato di rimanere il più prossimo alla sintassi originale e di non evitare le ripetizioni – di parole o di costruzioni sintatiche – presenti nel testo originale. Questa raccomandazione, che valeva per tutte le poesie, è rimasta iscritta nella mia memoria e costituisce un principio che non soffrirà più eccezioni.

In una sua lettera, Jaccottet mi scrive che ha un ascolto «personale» della poesia bigongiariana, e capisco che le nostre due traduzioni, malgrado le nostre sensibilità naturalmente diverse, devono trovare una sorta di convergenza necessaria al nostro connubio. Questa nota mi pare molto importante. Traduttore-poeta, Jaccottet ricerca l’empatia (o almeno la simpatia!) con l’altra poesia, che è la poesia di un altro, ma che diventa, sotto la sua responsabilità, una parte intima del suo esperimento poetico. Anch’io lo dirò: traduttore, sono servitore di un testo, e cerco per lui il meglio. Impegno contrattuale, fondato sul riconoscimento della qualità poetica, ottenuta nella ripercussione in me dell’opera straniera, letta e a poco a poco penetrata: ci vuole tempo per formare in me la più esatta immagine della poesia altrui; insomma l’ascolto personale, privato, al quale alludeva Jaccottet. Parecchie volte Jaccottet, rileggendo Le mura di Pistoia, esclama: «che bella poesia! molto sottile, molto difficile da rendere con le sue sfumature»; lo dice soprattutto davanti a Colle, Senza canto, Risalendo con Mario la valle dell’Orsigna, Rientrando, Inno secondo in cui le immagini della luna splendente evocano per lui Goethe e Leopardi; o quando la poesia All’Arno gli rammenta i famosi Fiumi di Ungaretti («Questo è l’Isonzo…» paragonato a «È questo il Giordano del mio battesimo di uomo…»). Ci sono, nella sua mente, reminescenze magnifiche che risuonano nelle sue traduzioni e di cui mi dà la chiave per le mie. I casi più difficili sono stati dibattuti oralmente fra di noi. E poi ci ha aiutati Bigongiari stesso, al quale telefonavo quando tale parola sconosciuta dei nostri dizionari poteva essere un effetto di ‘toscanità’. Radunando le mie domande ho sempre ottenuto belle e dettagliate risposte, di cui testimoniano le lettere di lui ritrovate nell’incarto che per fortuna ho serbato (contiene le mie traduzioni manoscritte, prima di essere dattilografate e mandate a Jaccottet).

Per salvare il sentimento poetico, pur essendo sempre fedeli al senso dei versi tradotti, bisogna essere molto attenti alla loro musicalità, se questa è percettibile nell’originale. Per esempio: alla fine dell’Inno secondo, tradurre letteralmente «il canto inatteso del gallo» – le chant inattendu du coq – fa sorgere tre dentali di seguito. Non cambia molto il senso scrivendo: le chant brusque du coq (con un’interessante allitterazione in [k]). Così il compito di tradurre esige molte riprese e revisioni del lavoro compiuto prima. Infatti mi pare un personaggio abbastanza simbolico della nostra situazione, quello di Sisifo con la sua pietra sempre da far salire sul colle da dove subito scende rotolando, Sisifo che, secondo Albert Camus, si deve pure immaginare «felice».

 

André Ughetto è nato nel 1942 à l’Isle-sur-la-Sorgue nel Vaucluse. Poeta, traduttore, critico letterario, conferenziere, talvolta regista, membro del consiglio di redazione delle riviste «Autre Sud» e «Les Archers» (Marsiglia). Poesia: Qui saigne signe (SUD-Poésie 1990); Rues de la forêt belle (Le Taillis Pré 2004). Traduzioni: Les Remparts de Pistoia, di Piero Bigongiari (con Philippe Jaccottet, 1992); La Garde, poesie di Fabio Doplicher (Autres Temps 2002); Ce désir obstiné, je le dois aux étoiles, antologia dal Canzoniere di Petrarca (2002); Luna velata, poesie di Andrea Raos, traduzione collettiva (cipM Les Comptoirs de la Nouvelle B. S. 2003); Huit Temps pour un présage, di Bruno Rombi (Autres Temps 2004); Chroniques de la vie incertaine, di Eugenio de Signoribus (nella rivista «Fario» 2009). Poesie tradotte ai «Mattutini»: Promenade à la Villa d’Hadrien e Sur «Aphrodite tentant de retenir Adonis lorsque celui-ci se dispose à partir pour la chasse où il trouvera la mort», peinture du Titien sono state pubblicate in «Autre Sud», n. 41, giugno 2008. Rome Revoir vi era apparsa n. 37, giugno 2007. Sur «Aphrodite... » era già stata pubblicata negli Stati Uniti (ma in francese) nel n. 64 di «Osiris», 2007.

 

 

Due poesie di André Ughetto tradotte da Paolo Fabrizio Iacuzzi

 

 

ROME REVOIR

 

à Paul Veyne

 

Revoir Rome

Réentendre son langage de Ville.

Gare Centrale Thermes où débuteaventure

Tangente au ciel feint l’idée de «grandeur».

 

Circuit de cirques –

Amphithéâtres de collines –

Coupoles demi-sphères

En droit mire d’impérieuses voies –

 

Minauderies serpentines du Tibre -

Cintres romans – voûtes et arcs –

 

Arches de ponts et d’aqueducs –

Escaliers ondoyants et parcours

 

Sinueux-statues galbées – colonnes torses –

Fontaines aux tritons – jets d’eaux dessinés courbes –

Parasols elliptiques des pins –

Partout la vie, la volupté tourbillonnante,

 

La Femme enthousiasmée et la Sainte Majeure

Que l’Artiste en Vénus ou Madone exalta.

Du vortex féminin où s’abîme l’Histoire,

Les dieux seuls survivants à distance se toisent

 

De Capitole à Vatican;

Mais exhumés, brandis, se côtoyant,

Ont parts égales en la beauté du lieu,

Créolité parfaite du visible.

 

 

SUR «APHRODITE TENTANT DE RETENIR ADONIS

LORSQUE CELUI-CI SE DISPOSE À PARTIR POUR

LA CHASSE OÙ IL TROUVERA LA MORT»,

PEINTURE DU TITIEN

 

Vertes langueurs

soupirs, supplications

muettes, ombres

de rouges cris.

 

Assise nue et tournée de trois-quart

vers le fuyard – que n’eût-elle entrepris

pour le dissuader sachant ce qui est dû

à l’implacable Chasseresse –.

 

Les gestes de l’amour puissante rhétorique

le plaisir qui revient, qui retient, subjuguant

la frissonnante peau mais que vaut une

éternité pour l’œil de l’homme qui se presse?

 

«Fils de la myrrhe écoute-moi

ne va pas défier la mort bête

ne va au bois de ta naissance

couper celui de ton cercueil».

 

Peine perdue le voilà

qui s’élance le bel

adolescent étreint en la dispute

des Mères opposées.

 

L’âme virile est liée au carquois

l’onguent de la douceur ne sait

avoir d’effet s’il n’a point eu

d’emploi aux blessures secrètes.

 

Tu as vu l’autre jour longiligne en ses jeans

une Vénus enfant

pleurer l’ami qu’emporte

le sanglier d’une overdose.

 

Et celle-ci encore drapée d’amertume

hait formidablement

le sauvage animal mécanique assassin

d’un amant adonné à l’hubris de vitesse.

 

Parmi les fleurs séchées Aphrodite

ô la sainte charmeuse du deuil.

ROMA RI-VEDERE

 

a Paul Veyne

 

Rivedere Roma

Riascoltare il linguaggio dell’Urbe.

Stazione Termini – tuffo nell’avventura

Tangente al cielo imita l’idea di grandeur.

 

Circùiti i circhi –

Anfiteatri i colli –

Semi-sfere le cupole

A diritto mire d’imperiose vie –

 

Vezzi serpentini del Tevere –

Céntine romane – volte e archi –

 

Arcate di ponti e d’acquedotti –

Ondeggianti scalinate e sinuosi

 

Percorsi – sagome di statue – colonne tòrtili

Fontane di tritoni – getti d’acqua in volte –

Ellissi gli ombrelli dei pini –

La vita ovunque, la voluttà in tumulto,

 

La Donna invasata e la Santa Maggiore

Che l’Artista esaltò in Venere o Madonna.

Dal vortice femmineo dove affonda la Storia,

Soli superstiti gli Dei si squadrano a distanza

 

Dal Campidoglio al Vaticano;

Ma esumati, branditi, fianco a fianco,

Si dividono in parti uguali questa bellezza,

Creolità perfetta del visibile.

 

 

SOPRA IL QUADRO DI TIZIANO

«AFRODITE CHE TENTA DI TRATTENERE ADONE

MENTRE S’APPRESTA A PARTIRE PER LA CACCIA

DOVE TROVERÀ LA MORTE»

 

Verdi languori

sospiri, mute

suppliche, ombre

di grida rosse.

 

Sdraiata nuda e di tre quarti

verso il fuggiasco – che cosa non tentò

per dissuaderlo sapendo quant’è dovuto

all’implacabile Cacciatrice –.

 

Le gesta della potente lusinga d’amore

il piacere che torna, prende, aggioga

la pelle tutta brividi ma che valore ha

l’eternità per l’occhio dell’uomo che si affretta?

 

«Senti un po’ figlio della mirra

non sfidare la morte scema

non andare al bosco dove sei nato

a segarti il legno per la cassa».

 

Tempo sprecato eccolo

mentre si fionda quel bel

l’adolescente stretto nella disputa

delle due avverse madri.

 

L’anima virile è legata alla faretra

l’unguento della dolcezza non

sorte alcun effetto se non viene

applicato a segrete ferite.

 

L’altro giorno l’hai vista magra in jeans

una Venere bambina

piangere l’amico portato via

dal cinghiale di un’overdose.

 

E quest’altra ammantata d’amarezza

odia d’un odio formidabile

l’animale selvaggio meccanico assassino

di un amante dannato dall’hybris della velocità.

 

A terra fra i fiori secchi Afrodite

seducente santa del lutto.

 

 

Una poesia di Paolo Fabrizio Iacuzzi tradotta da André Ughetto

 

ROSSO A MANHATTAN

 

1.

 

Mentre scarti le luci colorate

dell’albero di Natale batte forte

 

la tramontana. E un improvviso

spiffero freddo di vento piano

 

entra nella stanza. Il gelo

è entrato così nelle vertebre.

 

Le ha fatte muovere una

sull’altra come una pila

 

di piatti. Abbiamo sentito

per la prima volta tremare

 

il grattacielo delle vertebre.

Oscillava da brivido su se

 

stesso. È stato allora che

ci hai gettato addosso il filo

 

colorato delle luci. Una termo-

coperta. Una gialla ha scaldato

 

il fegato. Una verde il pancreas.

Una rossa i polmoni. Una blu

 

i reni. Insieme ci hai illuminato

dentro. Anche così è stato Natale.

 

Luci moltiplicate per intermittenza.

 

(Da Rosso degli affetti, Torino, Aragno 2008)

DU ROUGE À MANHATTAN

 

I

 

Tandis que tu déroules les guirlandes colorées

de l’arbre de Noël la tramontane

 

souffle avec furie. Et soudain

un courant d’air froid mais sans se presser

 

glisse dans la pièce. Le gel

a pénétré ainsi jusqu’aux vertèbres.

 

Il les a fait bouger l’une

sur l’autre comme une pile

 

d’assiettes. Nous avons senti

pour la première fois trembler

 

le gratte-ciel des vertèbres.

Il oscillait sur lui-même

 

à faire peur. C’est alors que

tu as jeté sur moi le fil

 

coloré des lumières. Couverture

thermique. Une jaune a réchauffé

 

le foie. Une verte le pancréas.

Une rouge les poumons. Une bleue

 

les reins. Toutes m’ont illuminé

l’intérieur. Alors c’était vraiment Noël.

 

Lumières multipliées par intermittences.

 

(Extraits de Rouge des affections)

 


¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398