Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

IN SEMICERCHIO, RIVISTA DI POESIA COMPARATA LXV (2021/2) pp. 120-121 (scarica il pdf)

MAGHIEL VAN CREVEL, Walk on the Wild Side, Modern Chinese Literature and Culture Research Center, The Ohio State University, 2017, pp. 68. Gratuito online.


Walk on the Wild Side di Maghiel van Crevel non è un tipico libro di studi poetici. Pubblicato solo online, a cura del Modern Chinese Literature and Culture Research Center affiliato alla Ohio State University (diretto dallo storico della letteratura Kirk Denton), srotola in 68 pagine gli appunti raccolti dall’autore in dieci mesi di ricerca sul campo in Cina a cavallo fra il 2016 e il 2017, riordinati criticamente e presentati con uno stile rigoroso ma coinvolgente. Si direbbe quasi uno stile adatto alla divulgazione, se non fosse che richiede basi di poesia cinese contemporanea per meglio comprendere le complesse dinamiche in cui si addentra. Meglio leggerlo in relazione alla voluminosa trattazione della poesia cinese post-anni Ottanta, sempre dello stesso van Crevel.
Se ve ne fosse stato bisogno, Walk on the Wild Side conferma che il fieldwork, o per meglio dire l’inchiesta, è uno strumento indispensabile per una conoscenza più approfondita dei fenomeni studiati. Ciò vale anche per il ricco e variegato ecosistema della poesia in Cina – la “scene”, come preferisce definirla van Crevel. “This essay is about people rather than texts” (p. 30), spiega infatti l’autore, che ribadisce però la stretta interdipendenza che esiste fra testo, contesto e metatesto per restituire appunto “the dynamics of publishing and polemicizing or images of poethood as much as as […] rhythm and metaphor” (p. 9). Van Crevel si rivolge soprattutto al versante più pregno di spunti, che non è quello della poesia istituzionale, bensì quello della poesia che si può definire come “non ufficiale”. Quest’ultima è una traduzione pragmatica, ma non letterale, della parola ?? minjian, rendibile come popolare o amatoriale, anche se nemmeno queste opzioni riescono a restituire la ricchezza semantica dell’originale. È dal mondo minjian che escono le singolarità creative, i testi e i fenomeni più interessanti della scena poetica nella Cina di oggi. Ed è così da tempo: le grandi invenzioni e innovazioni della poesia degli ultimi quarant’anni partono da autori e autrici che circolavano “underground” durante la Rivoluzione culturale, ma che avrebbero costituito l’ossatura dei poeti d’avanguardia definiti “oscuri” (menglong ??) – come Bei Dao ??, Mang Ke ??, Duoduo ??, Yang Lian ?? e altri –, verso i quali i poeti più in vista di oggi, compresi i più critici verso quell’esperienza, hanno un debito storico. Ma tale mondo è anche una selva apparentemente infinita di riviste dove si sviluppano dibattiti e sperimentazioni, la cui rilevanza non è stata scalfita dall’avvento di Internet.
Minjian è insomma la prima parola chiave attorno a cui gravita il saggio. La seconda è jianghu ?? (let. mari e laghi), parola che esprime la condizione di fuorilegge e vagabondi ai margini della società, ben esemplificati dalla fratellanza brigantesca del romanzo quattrocentesco cinese In riva all’acqua. Sono parole utili a descrivere ciò che avviene nelle lande selvagge del “wide world of poetry”, che è appunto più un “wild world of poetry” (p. 47). Ed entrambe, fa notare l’autore, sono intraducibili (p. 46). Ma se l’intraducibile, magnifica nemesi di chi fa da ponte da una lingua a un’altra, costringe a trovare soluzioni fuori dagli schemi per rendere l’idea – il pensiero – dell’originale, ciò è vero non solo per le parole in versi, ma anche per i fenomeni sociali.
L’indagine di van Crevel studia la realtà interna e contraddittoria di queste fratellanze jianghu attraverso un’attenta osservazione degli incontri e degli scontri fra i poeti che le compongono. Il focus si stringe, per esempio, sul ruolo giocato dalla provenienza e, soprattutto, dal genere, in un ambiente prevalentemente maschile dove serpeggiano idee e modi misogini e sessisti. Non perché manchino donne talentuose, anzi!, ma perché la scena ha introiettato rapporti camerateschi tipicamente jianghu, che hanno molto da dire anche sul modo in cui la poesia è vissuta al di fuori dal testo, nei rapporti sociali basati su essa. E che ha un impatto concreto nello stabilire chi è “dentro” e chi è “fuori”, specie nei conflitti (spesso identitari) fra le avanguardie di ieri e di oggi. Il quadro restituito da van Crevel è quello di una realtà estremamente vivace e variegata nei temi affrontati (non da ultimo quelli più trasgressivi), ben autocosciente (l’esistenza di archivi autogestiti ne è un esempio) e impegnata a elaborare identificazioni, il cui rapporto con il proprio Altro, le autorità culturali di Stato, non è mai di assoluta separazione, ma anche, inevitabilmente, di compenetrazione a vari livelli. C’è sufficiente materiale perché van Crevel possa ribadire che la poesia in Cina debba essere pienamente compresa come un meme – nel suo significato predigitale, come controparte culturale del gene – della tradizione culturale cinese.
Lo studio esplora inoltre specifici “generi”, barche che solcano le acque nella notte (p. 36): la poesia classicheggiante, la poesia delle minoranze, la poesia femminile, la poesia subalterna. Quest’ultima si riferisce principalmente al vasto e affascinante campo della poesia degli operai migranti e, non a torto, occupa il maggior numero di queste pagine. Va detto che l’autore riconosce apertamente i rischi legati a una classificazione così netta, non sorprendente in questo che è anche uno studio di sociologia della cultura. È piuttosto interessante rilevare che succede quando queste identità vanno oltre se stesse e si intersecano. Pensiamo solo al fatto che una delle esponenti più in vista della poesia operaia oggi, Zheng Xiaoqiong ?? ?, è donna e operaia – così come la sua poesia. Restano però indubbiamente da approfondire le dinamiche che si creano, per autori e testi, quando questioni 2 Antologie fondamentali di questa configurazione poetica in lingua italiana si trovano nei due volumi curati da Claudia Pozzana e Alessandro Russo, Nuovi poeti cinesi, Torino, Einaudi, 1996, e Un’altra Cina. Poeti e narratori degli anni Novanta, numero speciale di In forma di parole, 1999. sociopolitiche vengono a esprimersi in poesia.
Infine, il quarto incomodo oltre a testo, contesto e metatesto è il ricercatore stesso, di cui van Crevel discute ripetutamente questioni cruciali quali la sua positionality, la fiducia, la complicità (anche parlando della censura di parti del suo succitato Chinese Poetry in Cina). Anche per questo, Walk on the Wild Side è un utile strumento anche dal punto di vista metodologico, ulteriore prova del valore dell’inchiesta per chi studia poesia.


di Federico Picerni

¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398