Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

Passeurs de mémoire. De Théocrite à Alfred Jarry, la poésie de toujours lue par 43 poètes d’aujourd’hui. Préface de Jean-Baptiste Para, Paris, Gallimard (coll. «Poésie», Hors série, en coédition avec «Le printemps des poètes») 2005, pp. 384, € 6,00.

«Comment le poète pourrait-il être, en tant que poète, notre strict contemporain?». In questo passo dello Zibaldone leopardiano (11 luglio 1923) tradotto e citato da J.-B. Para nella prefazione, può essere sintetizzata l’intenzione che anima quest’opera collettanea. In occasione dell’ultima edizione del «Printemps des poètes» che si è tenuta a Parigi dal 4 al 13 marzo dell’anno in corso, la prestigiosa collana «Poésie» di Gallimard, già sensibile alla poesia straniera e alla poesia antica, ha dedicato un volume speciale agli autori d’altri luoghi e d’altri tempi. Una quarantina di poeti, tra i più noti nel panorama francese contemporaneo, hanno infatti ‘eletto’ loro omologhi spesso storicamente e geograficamente remoti e li hanno accolti a ‘partecipare’ la loro lingua. Esperienza di sedimentazione e di riflessione, a dispetto di quel ‘presentismo’ che spesso guida e motiva gli eventi culturali; ed esperienza di straniamento, in controtendenza con l’atteggiamento accentrante che domina da secoli nella cultura francese. Così, troviamo scrittori d’oggi alla prova con i greci (Teocrito), i latini (Virgilio, Ovidio) i padri del Medioevo e del Cinquecento francese (da Alain Chartier a Du Bellay); ma anche con gli italiani (Dante, Leopardi), gli inglesi (Shakespeare, John Donne) e gli americani (Emily Dickinson), i tedeschi (Hölderlin), gli indiani guarani (Poèmes des indiens guarani), i giapponesi (Bashô, Wang Wei, Sei Shônagon). Sono, in tal modo, tracciati molteplici percorsi e nessi interculturali, a testimonianza di una trasversalità infra- e supralinguistica della poesia, il cui fine ultimo resta, appunto, la matrice della Parola come primum; unità investigata trasversalmente agli schemi concettuali ed alle sedimentazioni che impone, al pensiero di ciascuno, la propria identità culturale. Si tratta di una straordinaria testimonianza di ‘affinità elettive’ e di profonda connivenza tra sensibilità, ad attestare l’esistenza di quello che Barthes definisce punctum: tangenza, e mistero semplice di concomitanza che ha prodotto risultati di notevole impatto intellettuale ed emotivo. Se alcuni «passeurs de mémoire» si sono apparentemente limitati a ‘presentare’ testi dei loro conterranei e predecessori motivandone la scelta (o hanno proposto autori stranieri in traduzioni note, come quella gidiana di Whitman), la loro stessa, autorevole, motivazione apre orizzonti nuovi, intessendo trame di quella «poetica della relazione» di cui parla Glissant: intese, avversioni, ritrattazioni, revisioni e riconoscimenti tardivi; insomma, un dinamismo dialogico che testimonia anche delle mutevoli sorti dei singoli autori nella ricezione postuma, secondo le epoche e le circostanze.

Il volume sembra voler attestare, in primis, una verginità dello sguardo; e, dall’hic et nunc della Francia di oggi, la ricerca di una reciprocità con ciò che perdura e consiste oltre le barriere spaziali e temporali. Così, ai testi riproposti nella loro pura presenza e ‘originalità’ (ad attestare una semplice concomitanza) si affianca sia il dialogo a due, attraverso le traduzioni (e spesso le riscritture) del poeta-«passeur», sia il dialogo a tre, ove s’intrecciano autore, traduttore prescelto, e ricettore. L’autorevolezza ‘poetica’ di quest’ultimo, infatti, costituisce in ogni caso un valore aggiunto all’opera scelta e come ‘condotta’ attraverso il tempo da uno sguardo più sensibile che la accoglie e la assimila al presente. E giunge a proposito la rivisitazione del pur convenzionale equivoco tra ‘essere’ e ‘seguire’ che J.-B. Para cita da D. Fourcade (traduttore di Dante nello stesso volume) a conclusione della prefazione: «C’est une expérience très singulière, mais dans ces moments-là je suis, au sens d’être, et non de suivre, les gens du passé – jusqu’à Homère». Al di là del valore ‘documentario’ o ‘estetico’ di questo volume (secondo come il lettore vorrà fruirlo), se ne deve sottolineare la singolarità anche sul piano metatestuale e metatraduttivo. Si ripropone infatti, in questa felice ‘convergenza’ di sensibilità intellettuali, anche quel fenomeno lato dell’hermeneia su cui si fonda la teoria moderna della traduzione; sia essa, appunto, stricto sensu, ‘traduzione’ (ed in questo caso, l’inveterata tendenza accentrante dei francesi, ostili alla presentazione del testo originale, può risultare motivata dalla necessità ‘poetica’ dell’appropriazione e dell’assimilazione), sia opera ermeneutica, intesa nel significato ampio del trans-ducere: lettura, interpretazione, ricezione, divulgazione.

Merita segnalare ai lettori italiani il Dante del canto XXV dell’Inferno (vv. 58102; pp. 83-86) dove si evoca la trasfigurazione in serpe di Vanni Fucci («taccia di Cadmo e d’Aretusa Ovidio...») nella geniale ‘appropriazione’ di D. Fourcade: «Qu’Ovide (Aréthuse serpent fontaine Cadmus) / se taise – qui deux natures jamais ne transmua / face à face en sorte que / les deux formes fussent enclines / à échanger leur matière» e, infine, il Leopardi di Bonnefoy, nel magnifico incipit del Pastore errante (pp. 257-261): «Que fais-tu dans le ciel, ô lune? / Que fais-tu, / Dis-moi, silencieuse lune? / Tu te lèves le soir, tu vas / Contemplant les déserts, puis tu te reposes. / N’es-tu pas fatiguée de suivre ainsi / Ces chemins éternels?».

Michela Landi


¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398